I re dello sleaze? Si, o mio Dio, sembra proprio venuto il momento di accogliere a braccia aperte i nuovi sovrani del genere. Loro sono i Crank County Daredevil, un quartetto proveniente dal North Carolina e "Kings Of Sleaze" è il loro debutto autoprodotto. Così dopo i "Kings Of Metal", leggesi Manowar, è tempo di incoronare i regnanti di questa nuova ondata di marcissimo rock'n'roll! I Crank County Daredevils suonano come se Motley Crue, Faster Pussycat e Guns'n'Roses si fossero sposati con W.A.S.P., Motorhead e Buckcherry. Scotty P esterna con la propria ugola malata e degenere una vita di sballi ed eccessi, tanto vero che il risultato finale non è poi troppo distante dai canadesi Crystal Pistol di "Everybody Hates You When You Love Rock'n'Roll" ('03), il quale è ancora oggi uno dei mie ascolti preferiti. Quando la autocelebrativa opener entra in scena, mi sembra di ascoltare tutte le volgarità del "migliore" Josh Todd. In più la song possiede un "tiro" davvero devastante con il refrain che entra subito in circolo ed i suoni delle chitarre che ripercorrono la via dei migliori 80's, senza dimenticare le tendenze più attuali! "Kick It Down The Line" è un'altra bollente hit ad elevato tasso adrenalinico; Scotty P urla come un ossesso su di un dannatissimo muro di suono. E' lui a narrare come i Crank County Daredevils si sentano dei ribelli, tanto da convincere anche il diavolo a volernee le anime! Povero essere maligno, sottovalutava il fatto che questi 4 motherf*****s ne avessero già venduto il pesante fardello alla causa del rock'n'roll... Oh certo, questo è un clichè puro e crudo! Quante volte ho letto queste lyrics? Un sacco probabilmente! Ma i Crank County Daredevils hanno addosso la carica giusta per risputarle, ed il tutto diventa in pochi minuti pure dinamite! Lo stile non si sposta di un millimetro con "Ride The Dog". Si inneggia ad un' altro dannato giorno sulla via della celebrità; così a forza di sorbirsi Km di strada su di un furgone e combinare sfracelli in giro, c'è un'altra città che conosce i Crank County Daredevils. Il quartetto spara a ripetizione con una calibro 48 piena zeppa di oscene metafore. Nell'intermezzo della song in questione, i ritmi rallentano, così mentre le background vocals abbaiano "dog, dog, dog!", ricordandomi per certi versi "Treat Me like a Dog I Am" (estratta da "New Tattoo", ultima fatica in studio dei Motley Crue), Scotty P se ne esce con una dose letale di ubriachezza, soldi e sesso. Si narra di 30 giorni sacrificati alla più irrefrebanile perdizione! "Hammerdown" è uno degli episodi più sconvolti e gretti e dell'intero lavoro, affogato da tonnellate di sporcizia! "Shut Your Lips" è figlia di spassosi ritmi rolleggianti, risultando uno dei miei brani preferiti del lavoro. Via poi con i potentissimi e monolitici refrains di "Bitch Be Cool", con l'attacco di velocità assassina titolato "High", per concludere con "Back In The Nasty", l'ennesimo ed anthemico episodio sacrificato alla causa della follia e del disastro. Questo "Kings Of Sleaze" è uno di quei full-lenght che rientrano nella fascia denominata "specie protette", tanto da ritagliarsi la mia incondizionata stima, pur ruotando attorno a stilemi non proprio originali. Si sa, a fare la differenza molte volte è quello stile eccessivo e disprezzante che solo i grandi possiedono! I Crank County Daredevils incarnano questa devozione come pochissimi altri riescono a fare. "Kings Of Sleaze" è l'ideale sfondo sonoro per la lettura di "The Dirt" (l'autobiografia dei Motley Crue) o se volete ne è la versione musicale da divorare a volume spiegato! Così autocelebrativo, sporco, malato, degenere, sprezzante, eccessivo. In poche questo è lo sleaze e i Crank County Daredevils si candidano ad esserne i definitivi re. Fantastico!

Recensione realizzata da Bruno Rossi